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APPUNTI PER UNA STORIA DELL'EMIGRAZIONE BRIENZANA NELLA SECONDA META' DEL XIX SECOLO

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L'EMIGRAZIONE BRIENZANA NELLA SECONDA META' DEL XIX SECOLO *             Galantuomo burgentino (Foto Arch. Giam pietro - Brienza) * Il presente saggio costituisce un estratto dall'introduzione a "Il mio giornale" di Giuseppe A. Rossi, in corso di pubblicazione. Fra il 1856 e il 1860 solo sette brienzani emigrarono: tre in Brasile, uno all’Avana e tre genericamente “in America”. Dal 1860 al 1866 partirono altri ventuno brienzani: due in Egitto nel 1864, uno rispettivamente in Brasile, a Montevideo, e all’Avana; gli altri senza indicazione specifica del paese di destinazione, ma tutti verso le Americhe.   Il dato è grezzo, giacché ad esempio non furono riportati – fra gli emigrati, nello Stato delle Anime del 1866 – né Giuseppe A. Rossi, né tre dei suoi quattro compagni di viaggio (l’unico del quale si annotò la partenza per l’America fu don Giambattista Scarpitta).   Si può tuttavia affermare che, prima del 1866, non più di una cinquantina di ...

IL TESORO DI LITTERIO

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  I GIOIELLI, GLI ORI E GLI ARGENTI DEI CARACCIOLO Il 30 maggio del 1773 Litterio Caracciolo [1] affidò ai gioiellieri Giuseppe Bonetti e Giovanni Miccione l’incarico di redigere l’inventario generale di tutte le gioie esistenti presso la “Illustre casa di Brienza”, “consistenti in due intieri concerti, ed altre gioie sciolte”. Nelle intenzioni di Litterio, l’inventario era destinato alla “maggior intelligenza de’ successori e per l’accerto della verità”. Oltre ai due “concerti”, fu repertato e descritto tutto quanto era stato oggetto della donazione fatta nel 1722 da donna Teresa Pinto [2] a beneficio di suo figlio, don Domenico Caracciolo, IX marchese di Brienza e padre di Litterio, e alla di lui moglie donna Imara Ruffo [3] , ovvero “di alcuni rubini, diamanti bozzetti e fiamenghi, in altra foggia ligati, che al presente vengono confusi nel 2° concerto”. Anche “alcune gioie, che direttamente appartengono all’eredità della fu donna Lavinia Bonelli Marchesa di Brienza [4] , che ...

Longobardorum iuribus vivebatur, sicuti hodie praecipue

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Da un documento del '700: una lite tra Clero e Università per le spese di culto (residui di consuetudini, usi e testimonianze longobarde a Brienza nell'età moderna) di Mariano Collazzo La parrocchia di Brienza fa parte, nell'età moderna, della diocesi di Marsico (1). Dal 1710 al 1732, periodo che coincide quasi interamente con la dominazione austriaca nel Viceregno di Napoli, regge la diocesi il vescovo Donato Anzani (2) che, il 4 aprile 1711, indice la prima visita pastorale. Dai conclusivi editti emessi per la chiesa di Brienza (3), è possibile desumere che egli trova "molti disordini, ed inconvenienti". Dalla lettura di questi editti è altrettanto facile desumere, inoltre, che l'Anzani si preoccupa di emanare un complesso di norme volte essenzialmente ad uniformare le chiese affidategli al modello proposto dal concilio di Trento. Nella prima parte dell'editto l'Anzani prescrive norme minuziose alle quali dovevano attenersi i sacerdoti per la convoca...

CESARE LENTINI, BARONE DI GALLICCHIO E MISSANELLO / I PARTE

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LO STEMMA DEI LENTINI DI BRIENZA Nella seconda cappella sfonnata dalla parte destra della Chiesa di Santo Zaccaria di questa terra esiste tuttora il tumuletto nel suolo a latere dell’altare di San Gaetano [1]. Si tratta della sepoltura di Cesare Lentini, dottore brienzano, barone dei feudi di Gallicchio, Missanello e Castiglione. La cappella di San Gaetano, che il barone elesse per sua sepoltura, apparteneva allo jus patronatus della famiglia. Sul pavimento della stessa cappella è ancora visibile (purtroppo negletta, coperta con ogni sorta di oggetto) la pietra sepolcrale sulla quale è inciso: BARO JACET PRIMIS CAESAR LENTININUS IN URNA HANC Q^ PATERNOSTER CONFIERI ANTONIUS FECIT UTQUE NEPOS FRANCISCUS EI SUCCESSUS III ISTO GAJETANUS ALMI PATRONUS JURE SACELLO OBIIT DIE 25 SEPTEMBRIS- A.D. 1755. Solo l’anno in cui il sepolcro fu realizzato è di immediata comprensione; tutto il resto necessita di essere interpretato e descrive, in parte, la storia della più ricca e potente famiglia del ...